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IL GENIO CREATIVO E LA SUA ESPRESSIONE AUTENTICA

Recitare significa paradossalmente aprire un dialogo con la propria emotività più autentica, riscoprendone le contraddizioni che così spesso sono fertili strumenti di creatività. Strumento principe di questo esaltante lavoro tra l'attore, la sua immaginazione e il mondo esterno: il corpo. Un corpo che deve imparare a vibrare nelle sue corde più intime, che deve diventare strumento dell'espressione più ricca di emozioni e pensieri. Un percorso umano quindi oltre che artistico. 

 

Senza Genio non c’è arte, c’è solo testa e tanta meccanicità. Questo percorso offre la possibilità di portare alla luce il genio creativo di ognuno di noi, seppellito da un cumulo di macerie emotive che si sono accatastate con il passare del tempo. Si apprendono le tecniche necessarie per allineare il corpo, la mente e lo spirito, aggiungendo spessore alla totalità del nostro operato.

LE ENERGIE E LA PSICHE 

Spesso non si ha coscienza dell’oceano di energie sottili che ci circondano e il modo in cui queste influenzano costantemente la nostra vita. Da un punto di vista energetico i nostri corpi giungono nella profondità della Terra dalla quale sono nutriti e si proiettano nel cielo dove, nello stesso modo, le energie universali con i loro infiniti colori e vibrazioni li nutrono. A causa dei ritmi frenetici della vita moderna, abbiamo messo a tacere i nostri strumenti intuitivi ed emotivi, che ricevono ed emanano continuamente queste onde vitali di energie e informazioni: questo fa sì che non siamo più in grado di cogliere la grande opportunità di vivere la nostra vita pienamente.

 

IL CORPO

Verranno insegnate potenti tecniche che aiuteranno il corpo ad eliminare gli “stagnamenti” energetici per poter far affluire la vitalità. Con particolari tecniche di movimento si lavorerà sulla forma-corpo per stimolare il nostro intelletto e rompere cosi la catena di meccanicità che unisce il corpo al processo mentale. Si lavorerà sulle vibrazioni, sia vocali che sensoriali, alla ricerca della nostra “vera” voce.

 

IL GENIO

Molti di noi non si sono mai resi conto della sua esistenza e per questo il nostro Genio si comporta come un bambino timido e trascurato che, come tutti i bambini, ha bisogno di essere rassicurato ed incoraggiato ad esprimersi. Per il nostro Genio creare è un gioco e si annoia terribilmente quando è costretto a seguire schemi inerti e noiosi. La creatività e le soluzioni “geniali” che abbiamo nella nostra vita, le dobbiamo al nostro Genio nascosto. La mente è capace solo di copiare e ripetere meccanicamente ciò che le viene “proposto”: la usiamo per compiti inadeguati ad essa. Ma se vogliamo essere creativi dobbiamo utilizzare I mezzi giusti e lasciare al Genio l’ultima parola.

DARE CORPO ALLA PAROLA

Si cerca di scoprire e assaporare il piacere della lettura ad alta voce. Dare vita alle parole rivalutandone il suono e il significato, superare il modo convenzionale in cui si usa la nostra lingua e ricercare le enormi possibilità comunicative della nostra voce. Il percorso prevede un’analisi strutturale sui testi, soprattutto di narrativa, esercitazioni pratiche con tecniche particolari ed esercizi per arrivare a leggere correttamente e interpretare ad alta voce. Una necessaria anticamera alla recitazione vera e propria, dove ogni sfumatura della voce rappresenta un’emozione e chiarisce i contenuti del testo.

TECNICHE DI RECITAZIONE

Saranno introdotte, in sintesi, le più efficaci tecniche di recitazione del Metodo Strasberg e di Michael Chekhov (Nunzio Caponio è diplomato alla Lee Strasberg Theatre & Film Institute di New York).

‘Il Metodo Strasberg è una tecnica di recitazione che fu inizialmente ideata e definita dall’attore e regista Costantin Stanislavsky in Russia e più tardi studiata, approfondita e adattata negli Stati Uniti dal grande maestro, attore e regista Lee Strasberg, che fu a capo dell’Actors Studio di New York dal 1951 sino alla sua morte nel 1982. Al contrario di molte tecniche tradizionali, spesso esterne ed artificiali, il Metodo Strasberg insegna a scoprire e sostenere la realtà emotive di un personaggio attraverso un percorso didattico specifico in cui gli attori usano se stessi come ‘strumento’. Proprio come dei musicisti, gli studenti di Metodo praticano la ripetizione e la sperimentazione, dando ampio spazio al rilassamento fisico e mentale e all’immaginazione, sempre sotto l’attenta osservazione e guida di un docente esperto di Metodo. L’attore impara così a essere presente in scena, a osservare e ascoltare gli altri attori, a non giudicare il proprio personaggio ma a interpretarne la storia in maniera vivida e credibile, integrando elementi della propria personalità ed esperienza di vita’

Da oltre mezzo secolo gli attori di Metodo continuano ad avvincere il pubblico mondiale con la loro originalità ed onestà emotiva. Tra loro si contano: Paul Newman, Harvey Keitel, Edward Norton, Christian Bale, Forest Whitaker, Adrian Brody, Meryl Streep, Marilyn Monroe, Clint Eastwood, Jennifer Leigh, Daniel Day-Lewis, Gina Gershon, Shelly Winters, Anne Hathaway, Ellen Burstyn, Jack Nicholson, Jennifer Jason Leigh, Al Pacino, Glenn Close, Naomi Watts, Johnny Depp.

COSA DICE LEE STRASBERG DEL METODO...

‘…A mio parere la cosa importante nel metodo di Stanislavskij è che è l’opposto di un sistema. Un sistema implica una teoria con regole precise su ciò che bisogna fare in ciascun momento… Il metodo Stanislavskij non è un sistema, non tratta dei risultati da ottenere e quindi non predispone delle regole per ciò che si deve fare. Cerca solo di mostrare all’attore il percorso da seguire, ciò che può fare per trovare quello che solo lui può trovare, e che, anche quando l’ha trovato la volta seguente dev’essere trovato di nuovo (…) Nessuno può spiegare il mistero del talento, noi cerchiamo di svelare il mistero della recitazione nel senso che cerchiamo di dare alla recitazione un mestiere. Tuttavia, noi crediamo che il nostro mestiere non consista solo negli aspetti esteriori della recitazione, ma anche in quelli interiori. Noi crediamo che questo sia un mestiere nel quale ci si puo’ addestrare’

ANALISI DI UN TESTO

Si prosegue con il lavoro analitico sul testo; in questa fase il testo viene scomposto in parti sempre più piccole che rappresentano il percorso del personaggio attraverso una serie di obiettivi, dal più piccolo bit al bit finale del testo (superobiettivo). L’analisi comprende un lavoro sul testo in generale e sul proprio personaggio all’interno del testo: vengono esplorati aspetti quali la tipologia di trama, la tematica, viene creata la curva di tensione dello script (il momentum), si trovano gli obiettivi (bit), attitudini emotive, propositi drammatici, si sviluppano il monologo interiore e il sottotesto. Anche in fase di lavoro mentale, l’attore viene allenato ad un tipo di approccio organico, naturale e soprattutto realizzato attivamente in preda all’ispirazione.

LA PRATICA CINEMATOGRAFICA

A partire dalla "prima lettura" di una scena fino alla ripresa cinematografica di essa si imparerà, nel tempo "compresso" tipico della lavorazione di un film, ad approfondire la conoscenza e lo sviluppo dello strumento attoriale. Dopo la memorizzazione della scena, Il lavoro prosegue stabilendo I blocchi di scena, mantenendo l’interpretazione fresca e spontanea, in un raggio di azione delineato e stabilito, in maniera tale da abituarsi alla rigorosità di un set cinematografico mantenendo intatta la creatività. I partecipanti affronteranno questo percorso come si trovassero effettivamente all’interno di un set cinematografico: devono dare il massimo di se stessi, tenendo a mente le difficoltà che si potrebbero incontrare in maniera tale da superarle in futuro.

 

Le parte filmica  è realizzata con la collaborazione della GoGoFactor Film Productions e con la regia di Nunzio Caponio. 

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